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L’Arena Intervista Livio Guerra

Quando la passeggiata si trasforma in un incubo. Interessantissima intervista del giornale L’Arena (https://www.larena.it/) a Livio Guerra

Cani liberi che si scagliano contro altri cani o persone e quasi li uccidono, trasformando il momento tanto atteso della passeggiata in un incubo. L’ennesimo episodio di aggressione tra cani che ha visto vittima, pochi giorni fa, un husky e il suo proprietario, riporta all’attenzione un problema delicato: la corretta gestione del cane.

“Non mi stancherò mai di ripeterlo: non esistono cani buoni e cani cattivi” commenta Livio Guerra “Semmai questi fatti di cronaca sono la prova della mancanza di adeguate conoscenze sulla gestione di determinate razze. Tutte le razze di cani che abbiamo oggi sono state zootecnicamente selezionate dall’uomo per mansioni specifiche.”

“Chi sceglie un cane non può prendere sottogamba la cosiddetta memoria di razza, ossia quel bagaglio di informazioni e di attitudini geneticamente trasmesse e proprie di ogni cane. Si arriva dunque alle razze difficili da gestire. Prendiamo il Pitbull che è stato selezionato per il combattimento e vede gli altri animali come antagonisti. Se mettiamo questo cane con altri animali senza garantire un’adeguata gestione della sua presenza, sarà inevitabile correre il rischio di aggressione. Ecco perché serve una preparazione da parte del proprietario: se conosce le attitudini del suo cane saprà comportarsi di conseguenza. Ma il problema esiste anche per i cani meno aggressivi: penso ai Pinscher, ai Chihuahua, ai Maltesi. Loro, spesso, sono iperprotetti e quindi non sono stati portati a socializzare con equilibrio con altri cani. La regola d’oro, da rispettare sempre per evitare problemi è: i cani possono girare liberi nelle aree private e nelle aree destinate ai cani. In tutti gli altri casi c’è l’obbligo di tenerli al guinzaglio.”

Altro argomento importante: il segno che la pandemia ha lasciato anche sui nostri cani.

“Nei mesi del lockdown” Spiega Livio Guerra “si è registrato un vero e proprio boom dei cuccioli. Oggi però questi animali stanno pagando delle conseguenze anche molto pesanti, infatti, nei primissimi mesi di vita a questi cuccioli è mancata la fase cruciale della socializzazione: l’isolamento non permetteva loro di avere contatti con altri simili e nemmeno con altre persone. Anche se il tempo perso non si recupera più, oggi si tenta di arginare i problemi e rieducare i cani. Alcuni reagiscono bene, altri continuano a risentire di questa lacuna.”

La socializzazione di cuccioli e cuccioloni è tappa fondamentale per il loro sviluppo ottimale

“Ulteriore problema, i cuccioli arrivati a casa durante il lockdown interagivano con i membri della famiglia 24 ore su 24. Adesso, con il ritorno al lavoro e alla scuola che portano gli umani a stare diverse ore fuori casa, alcuni di questi animali soffrono l’ansia di separazione, una vera e propria patologia comportamentale che va seguita da istruttori e veterinari esperti di comportamento.”